“Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni” (Ap 22,17)
Ci prepariamo a celebrare il Triduo della Pasqua, del dono, dell’abbandono amoroso, del silenzio amante, della luce, della gioia di una Presenza che vince gli spazi e il tempo: la Risurrezione. Il cuore della nostra fede cristiana è nel Triduo. Facciamo memoria del dono di vita, del silenzio amoroso, della gioia dell’abbraccio. I tre giorni santi sono come un solo giorno. Sono il mistero nuziale di Cristo con la sua Chiesa, dello Sposo divino con la Sposa umana, del Cielo con la terra.
Il Giovedì Santo è come il portale d’ingresso di questa meraviglia di Dio per l’uomo. Il cocciuto Amante dona la vita alla sua Amata, non sempre consapevole della unicità di questo dono, se è vero che non è casta perché impantanata in un oggi miope e distratta da tante miserie che non le consentono di com-prendere la grandezza del dono che è: “Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore…”.
La Comunità dei discepoli in questo giorno entra nel mistero del dono, lo chiede, e Cristo lo anticipa nel sacramento, profezia di ciò che avverrà domani: “Prendete e mangiate questo è il mio corpo offerto per voi” (Lc 22,19).
La sponsalità è offerta nella dinamica del dono, del perdono, del lavare i piedi, dello spogliarsi delle vesti e cingersi di un’asciugatoio: l’amore è servizio, dono, perdono, fiducia. Il Signore in questo giorno annuncia il desiderio della comunione, lo realizza attraverso il dono del pane, lo significa nel lavare i piedi. Non è questa la legge dell’amore che si curva, serve, si dona e rende partecipi di sé? Un totale coinvolgimento di vita! In quella stanza alta del piano superiore, camera della intimità, Gesù, sposo, depone la sua dignità per donarsi alla sua Sposa. La prepara così al grande dono di domani, che anticipa attraverso il pane spezzato. La nostra fede cristiana parte da questo dono, si nutre di questo dono che non è un rito, ma un Amen: un sì lo voglio! Un offrirsi al Lui e con Lui!
Il primo giorno del Triduo è il Venerdì Santo. E’ il mistero del dono nuziale. Sulla croce non c’è uno sconfitto, ma un amante che dice Sì all’amata: la sua Chiesa: tutti noi discepoli ed il mondo intero. Tutto è compiuto! La sofferenza, il dolore, l’incomprensione, la solitudine di questo strano Sposo convergono in quel “Tutto è compiuto”. Sulla croce non c’è uno sconfitto, ma uno sposo pazzo di amore. “Padre, perdona loro…” “Oggi sarai con me nel paradiso”.
Il Venerdì Santo parla di follia d’amore, di un amore che supera ogni logica, sì perché l’amore è illogico perché è dono totale di sè! La Chiesa inizia con questo giorno la memoria della sua nuzialità come sposa di Cristo con l’atteggiamento di com-passione, di trasporto, di dono che fa dei due una sola carne. Nel Venerdì Santo contempliamo il più alto dono d’amore; un atto che grida al mondo il segreto della vita dei singoli e dell’intera storia. La mia, la tua, la nostra infedeltà entrano in quel cuore trafitto e convivono in questa casa dell’amore che rende il triste mondo finalmente pacificato. Lì l’amato, disteso sul talamo nuziale della croce, grida: “Tutto è compiuto”.
Il Sabato Santo è il giorno del silenzio, della memoria di ciò che lo Sposo ha fatto, della pace del cuore, dell’attesa della Sposa: “Avete visto l’amato del mio cuore?” (Ct 3,3.), della preghiera, dell’attesa dell’incontro. Può morire l’amore? Si, ma può risorgere.
Ecco la Domenica di Pasqua. “Ho visto la sua tomba”! Dice Maria Maddalena. La domenica di Risurrezione è il canto di Dio, degli Angeli e dei Santi; è il canto della vittoria della vita sulla morte; è il canto del creato intero. L’amore ha vinto la morte, ogni morte. Nulla più ci potrà separare da Lui! L’eternità che inizia in questo nostro tempo è il dono dell’Amato per la sua Amata. Per sempre nostro, per sempre suoi. L’Amore ha vinto!
Viviamo questi tre giorni come fossero un solo giorno nel dono della sofferenza di questo lungo calvario dell’umanità. Preghiamo con Lui: “Padre, se è possibile allontana da noi questo calice…” e abbandoniamoci all’Amato. Da questo dono scaturirà certamente una vita nuova che ci farà cantare: Alleluia! Saremo “Uno” con Lui e tra di noi. La luce della speranza ci fa già intravedere il giorno!
Con fraterno affetto.
Vostro don Pierino
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Le celebrazioni del Triduo Santo, tutte trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube della parrocchia (clicca qui) e registrate sullo stesso canale (clicca qui) avranno il seguente orario:
Giovedì Santo
ore 17.00 Celebrazione della Cena del Signore
Venerdì Santo
ore 15.00 Celebrazione della Passione del Signore
Sabato Santo
ore 19.00 Solenne Veglia Pasquale
Domenica di Pasqua
ore 10.00 – ore 18.00 S. Messa del giorno