Vangelo in briciole
12 gennaio 2025

BATTESIMO DI GESU’

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Dio adorato esprime il bisogno della creatura di immergersi profondamente: “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”, afferma San Paolo in Galati 2,20. Il Battesimo di Gesù è l’esperienza che anticipa il dono di sé sulla croce dove si annulla, si dona, perdona, si abbandona fiduciosamente: “Padre, nelle tue mani a filo il mio spirito” (Lc 23,46). Il Battesimo è in anticipo l’esperienza della croce, del suo abbandono e quindi del suo dono di vita per l’umanità. Il vero Natale è proprio il Battesimo di Cristo perché entra completamente nella condivisione della realtà umana, della sua pochezza, del suo errore, del suo peccato. Entra in anticipo nel mistero del per-dono. Qui, nelle acque melmose del Giordano comprendiamo il motivo del suo venire ad abitare in mezzo a noi, nelle acque all’insegna della solidarietà con la fragilità umana espressa dal peccato. Cristo Signore annuncia il mistero del dono che avrà il compimento sulla croce dove con l’acqua del sangue porterà alla nascita della nuova umanità. Qui inizia e nasce un popolo nuovo che ha come legge unica l’amore e il perdono. Qui ha il suo principio la nuova creazione; per questo si sente la voce del Padre: “Questi è il mio figlio diletto: ascoltatelo”. Nell’ascolto che richiede il movimento del cuore è il segreto della vita del discepolo di Cristo. “Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono” (Gv 6,14). Non basta un rito battesimale per essere cristiani, come non basta una messa; bisogna essere coscienti che il dono del Battesimo porta ad un cambiamento di vita, di pensiero e di azione; porta a prendere consapevolezza che non siamo più noi, mai Cristo che opera in noi perché siamo stati unti con il suo stesso spirito che ci fa gridare: “Abba, Padre” (Rm 8,15). La mancanza della memoria del nostro Battesimo ci porta al dramma di una religiosità lontana dalla coscienza di essere il Cristo continuato e diffuso nella storia; al ridurre il suo dono di vita in una ritualità che non trasforma la nostra quotidianità. La festa odierna ci spinga ad un rendimento di grazie e ad un impegno da battezzati, cioè da immersi nel cuore di Dio, che ci manda a testimoniare il suo amore per ogni suo figlio.

Don Pierino