Care sorelle e cari fratelli che condividete con me la fede in Cristo Gesù, nostro Signore, morto e risorto, siamo chiamati dalla Chiesa a percorrere insieme, come comunità parrocchiale, con l’aiuto del pane della Parola, dell’Eucaristia, della preghiera, del digiuno e della carità, il cammino quaresimale, dietro al nostro stesso maestro che sulla croce ha dato la sua vita per noi e per tutti. Il mistero della morte in croce di Gesù è un dono che ci aiuta a riconfermare, nella Pasqua, la nostra adesione a Lui. Questo mistero rende la nostra vita luminosa della luce del Risorto: «Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un Monte, nè si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,14-16).
Gesù insegna: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). L’opera più grande sì, è l’amore senza distinguo, aperto a tutti. Questo fa sentire il bisogno non di aggiungere al nostro quotidiano cose da fare, ma di vivere amando Dio e il prossimo. Ciò sarà possibile se, soprattutto in questo tempo particolare della Quaresima, viviamo quella dimensione di vita cristiana, difficile sì, ma essenziale, che è la contemplazione dell’Amato Crocifisso, con lo sguardo fisso su di Lui, per gustare e vedere quanto è buono il Signore (cfr. Salmo 33,9). Questo richiede di uscire dal chiasso esteriore ed interiore e di metterci in silenzio, ai suoi piedi, lasciandoci toccare dal suo gesto d’amore, dal suo dono di vita, stupiti dalla sua bellezza, e sentendoci attratti da Lui.
(Da “Passione di Dio, Passione dell’Uomo” lettera del Parroco don Pierino Liquori, alla Comunità per la Quaresima)