Il Signore ci chiama a stare, a stupirci di Lui. Si sta con Lui per sentire la chiamata e andare nel suo nome, proprio come è accaduto a Mosè. Stare con Gesù non è allora per fare un’ora di adorazione: ne abbiamo fatte tante eppure non sentiamo spesso la stessa passione di Dio per il suo popolo. Stare è un verbo che indica amare, farsi fecondare e annunciare quanto il Signore ha fatto per noi. La legge del cristianesimo non è la norma, ma l’amore che nel silenzio feconda. L’amore è uscire da sé, camminare, seminare sempre di nuovo e oltre (cfr. Francesco, Evangelii gaudium, 21).
Lo stare davanti a Dio non è per essere più buoni, ma per godere della meraviglia dell’amore. Si sta con Gesù, si ascolta Lui, ci si purifica dai nostri progetti solo umani per liberare il popolo. Il segreto della riuscita della vita cristiana sta allora nell’andare al Roveto ardente, non per fargli compagnia; non per vedere il fenomeno di un Dio che si mette sulle nostre mani, ma per sentirsi mandati nelle case degli uomini.
Per essere missionari nella quotidianità è fondamentale stare con Lui.
Questo stare purtroppo non c’è, eppure è lì che si inizia a vivere la nostra avventura missionaria. Stare in silenzio davanti a Lui vuol dire uscire fuori da noi stessi e far agire Lui, proprio come Mosè che è andato dal Faraone in nome di Dio e con la potenza di Dio. La preghiera diventa allora la fonte per uno stile di vita che va oltre sé, portandoci alla gente, nel suo nome.
(Don Pierino Liquori, dalla Catechesi tenuta presso la Chiesa Parrocchiale Maria Santissima Assunta in Trepuzzi)
Giovedì 04 aprile 2019 ore 19.30 si vive l’esperienza dell’Adorazione eucaristica con tutti i gruppi parrocchiali, guidata dal Parroco.