8ᵒ Passo: PREGHIERA
Non è vero che non abbiamo il tempo per pregare: il discepolo del Maestro orante vede e vive il tempo nel nome di Cristo Signore e questo lo insegna proprio Lui, che prega non solo nel silenzio del deserto o nel tempio, ma anche nel suo quotidiano fatto di incontri, di parole, di attenzione all’altro. Il desiderio della preghiera è il segno della coscienza di essere figli e proprio per questo non ci sono ore particolari, ma è sempre l’ora propizia quando sentiamo il desiderio di metterci davanti Dio, di “stare” con Lui, magari anche in macchina, anche durante il lavoro e questo perché dovunque agisco, Dio mi precede e sta con me. Incontriamo Dio nella quotidianità delle gioie e dolori, fatiche e speranze. Troviamo Dio dove viviamo, dove soffriamo, dove speriamo, dove lavoriamo, dove facciamo festa, quando amiamo. La preghiera è questione di cuore; è perdersi in Dio, come un bambino si perde, si abbandona sul petto della mamma. Se vogliamo vivere la Quaresima insieme a Gesù orante nel deserto, nel tempio, nella sinagoga e sulla croce, dobbiamo seguirlo e imparare, da questo maestro impareggiabile, l’arte della preghiera dei figli.
- Riprendo l’esperienza proposta nel passo precedente e ripeto l’’esercizio spirituale dedicandoci più minuti. Sarebbe utile adottare l’esperienza ogni giorno.
Invoco il Signore…
“Benedetto il Signore, mia roccia, che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia. Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli”(Sal 144,1-2).