25ᵒ Passo: NOI
Zaccheo siamo noi, l’adultera siamo noi quando preferiamo le tante cose del mondo a Cristo Signore, i tanti beni per ottenere i quali spesso commettiamo ingiustizie, sopraffazioni, imbrogli. Parliamo ancora oggi di Zaccheo perché anche noi abbiamo bisogno, come lui, di vedere, salendo su un sicomoro, quando invece il Signore vuole fermarsi a casa nostra, vuole dirci e darci il suo amore e invitarci alla sua sequela. C’è qui, in quest’uomo, la nostra vita che diventa bella, affascinante se passa dal potere, dal denaro, dalle tante fragilità al dono; questo permette di accogliere il Signore e vivere di Lui, con Lui e in Lui! Quando la nostra volontà di “vedere il Signore” si incontra con la Sua che desidera fermarsi nel profondo di noi, allora c’è la luce, perché Lui è la luce; c’è la vita, perché Lui è la vita; c’è il vero amore, perché Lui è l’amore. Per questo perdona la donna nella sua fragilità e invita a credere nel vero amore che è il Suo, manifestato sulla croce, con il dono di tutto se stesso: “Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” (Gv 19,32-34): totalità del dono di vita! E’ Pazzesco!
- Scrivo una lettera a Gesù, in cui dichiarargli il mio amore. Organizzerò un momento in cui leggerla alla sua presenza eucaristica.
Invoco il Signore…
“Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici. Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito. Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba”(Sal 30,2-4).